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Christian Frosio: ascoltando "Mille Direzioni"

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CHRISTIAN FROSIO
“MILLE DIREZIONI”

FROSIO COVER

“Distante” - Official HD

Ascoltando un esordio spesso si scivola dentro una sequela di ingenuità, produttive più che compositive. Arrangiamenti e soluzioni che spesso tradiscono una maturità ancora lontana dal formarsi come si deve. Ormai, forse per merito di una diffusione musicale praticamente onnipresente, assistiamo invece a opere prime sempre più decise e formate come questo lavoro del cantautore bergamasco Christian Frosio dal titolo “Mille Direzioni” ampiamente anticipato e lanciato in rete da 4 singoli con relativi video ufficiali. L’ultimo in ordine di tempo, “Distante”, è l’ennesima produzione propria, come tutto questo lavoro che mette in scena un delicatissimo pop d’autore dal suono ampiamente capace di sostenere dinamiche e soluzioni classiche… melodie dolcissime, alte nelle forme e spesso “maestose” nelle personalità. Scelte compositive delicate e mai arroganti, ricche di finimenti che richiamano inevitabilmente alla mente la grande tradizione del pop leggero italiano.

Nuovo video per Christian Frosio… e con questo passaggio direi che “Mille Direzioni” ha avuto una voce ampiamente celebrata non trovi? Manca qualcosa ancora da dare al pubblico?
Beh, ti ringrazio. È un lavoro che sta ricevendo tanti apprezzamenti dalla critica e da chi ha ascoltato e comprato il disco. Se per "manca qualcosa da dare al pubblico” intendi se ci sarà altro materiale, ho in mente di fare uscire un terzo singolo, ma non accompagnato da video questa volta, avendone già estratti quattro dall’album, seppur due canzoni erano uscite a fine 2018 in forma di doppio videoclip e sono state remixate e rimasterizzate per essere incluse nel disco. Resta da valutare l’uscita della versione in vinile del disco che è stata rimandata (al momento il disco è disponibile in formato Cd e liquido). Quello che sicuramente manca al pubblico è la dimensione del concerto.

Parliamo di live. Accantonando, per quanto sia possibile, questo momento storico davvero imprevedibile, come ha vissuto e come vivrà dal vivo questo disco?
L’idea era di partire presentando il disco in piccoli contesti e in formazione solista, chitarra e voce con uso di effettistica. Le canzoni si prestano molto a questa dimensione. Poi successivamente pensavo di proporre il progetto nella dimensione elettrica con la band. Ma giusto il tempo di partire che è saltato tutto causa covid.
Il mio augurio è di riuscire a portarlo dal vivo nella prossima stagione, ripartendo dalla dimensione acustica e solista, recuperando le date che sono saltate. Per il resto, con tutti gli artisti che saranno pronti a sgomitare ai nastri di partenza, e le nuove uscite, ci sarà da lottare per conquistarsi qualche posto, e sinceramente al momento, non ho una grossa voglia di far parte di questo gioco di rincorsa. È probabile che recupererò le date perse e mi metterò subito a lavorare al nuovo materiale e alla nuova veste sonora del prossimo disco.

Ci intriga la copertina del disco. Un cuore, una finestra… la vita da osservare oltre?
Mi fa pensare ad una bellissima scena che troviamo nel film “Mare dentro” di Alejandro Amenábar… di quando lui, costretto a letto, immagina di volare per il mondo osservando la finestra della sua camera…
Non ho visto il film e ne approfitterò per guardarlo. Si è una immagine che si addice. La copertina rappresenta questa finestra aperta che ha una doppia valenza: aprirsi a ciò che sta fuori, ma anche vivere la propria solitudine, osservando il mondo da una prospettiva di intimità. In fondo le mie canzoni sono questo, una connessione tra l’esperenzialità di ciò che si è vissuto al di fuori, e ciò che si rielabora nella dimensione immaginativa interiore. Il cuore alla finestra enuncia il donarsi attraverso le canzoni e il legame che queste stabiliscono tra il mondo fuori e quello dentro.

Chiudiamo con una domanda assai filosofica: avere davanti mille direzioni, non significa anche “non averne nessuna” secondo te?
Penso banalmente a Spotify, a questa tendenza oggi di avere proprio ogni cosa a portata di mano e che conseguentemente significa che ognuno di noi conserva assai poco e assai poco sa delle cose…
Con i servizi streaming, il lato negativo è questo. Il rischio è quello di perdere la voglia di fermarsi e ascoltare veramente. Avere tutto a portata di un click e gratis, quindi con sforzo pari a zero, ti porta a non dare valore a niente ed ad essere sempre “en passant”. Possedere tante cose, significa non avere in fondo nulla. A me piace l’idea di avere quell’unico disco da consumare.
Per tornare alle “Mille Direzioni” della tua domanda, nel mio caso sono le possibilità che si aprono di fronte al cambiamento. Le canzoni del disco raccontano di un lasciare qualcosa di conosciuto per muoversi verso qualcosa di più o meno definito. In alcune canzoni la direzione ha inconsciamente una strada da seguire (“Guarderò Lontano”); in altre quale la title track, c’è uno smarrimento. Ma in fin dei conti già nell’abbandonare qualcosa si prende una scelta. Le “Mille Direzioni” sono la distesa d’acqua all’orizzonte: non sai dove approderai ma stai comunque andando.

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Ultimo aggiornamento ( Giovedì 18 Giugno 2020 09:57 )  

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